La VOCE DELLE VOCI, IL FRITTO MISTO DELLA MISTIFICAZIONE - RITA PENNAROLA PROFESSIONE TRAGEDIATRICE......
lunedì 4 aprile 2011
domenica 27 marzo 2011
DSSA - GUERRA in Libia, IL VERO OBIETTIVO DEI FRANCESI l'ITALIA...............................
Libia. La guerra di Sarkozy: una storia di petrolio
Un po’ di memoria e qualche riflessione in più non guastano.
Prima di lanciare i suoi bombardieri il presidente francese Sarkozy, già disposto ad agire anche da solo, senza mandato Onu o Nato, ha voluto annunciare al mondo: “La Francia si assume le proprie responsabilità di fronte alla Storia”. La Storia però non è smemorata.
La Francia di fronte alla Storia ha già la responsabilità dell’invasione napoleonica dell’Egitto e del sanguinoso sfruttamento coloniale non solo dell’Algeria vicina di casa della Libia. E se vogliamo allungare la lista, dobbiamo metterci la Tunisia, altri pezzi d’Africa, l’Indocina, perfino la Polinesia dove ogni tanto la gente si ribella e dà fuoco a tutto: è successo ancora poco tempo fa.
In tempi più recenti, la Francia di fronte alla Storia ha la grave responsabilità della tragedia del Biafra, la cui secessione dalla Nigeria a fine anni ’60 fu foraggiata da Parigi per poter mettere le mani sul petrolio di quelle terre, come il delta del Niger insegna ancora oggi. Prima della lunga guerra civile per il Biafra, con il solito per noi irrilevante contorno di qualche milione di morti , la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo grazie al suo petrolio. Dopo la guerra per il Biafra la Nigeria è diventata terra di emigrazione di donne venute a migliaia anche in Italia per vendere sesso a basso costo.
Visto che Sarkozy evoca la Storia è bene essere precisi, completi, ed evitare di barare. Duole dovere sospettare che il presidente francese abbia fretta di far fuori Gheddafy per evitare che questi renda di pubblico dominio, come un suo figlio ha imprudentemente minacciato di fare, i documenti comprovanti che per la sua scalata alla presidenza della Francia ha accettato finanziamenti sottobanco proprio dai libici.
Berlusconi fa la guerra contro i magistrati a base di parole e leggi su misura, ma finora non ha ammazzato nessuno né invaso terre altrui, e dove ha inviato soldati, Iraq e Afganistan, lo ha fatto solo come appoggio di serie B e comunque trascurabile. Benché probabilmente ricattabile, anche da Gheddafi si presume, per via del bunga bunga e dintorni, nonché per i traffici petroliferi con la Russia e la stessa Libia, Berlusconi almeno fino ad ora non s’è ancora sognato di scatenare una guerra vera, con bombardamenti e morti ammazzati. E nonostante l’entusiasmo non solo di Massimo D’Alema, il disco verde dell’Osservatore Romano e i primi applausi del ministro degli Esteri Franco Frattini, il governo Berlusconi sta prendendo velocemente e bene le distanze dallo strafare francese e angloamericano contro la Libia.
Detto questo, dalla brutta faccenda libica può trarre vantaggio anche il nostro capo del Governo, che con una guerra in atto scatenata da altri Stati europei può cercare di schivare meglio i processi e indicare i magistrati addirittura come nemici della Patria. Grazie al precipitare della crisi libica, per rintuzzare certi pericoli non c’è nessun bisogno di altre magari più pericolose e dannose forme di distrazione dell’opinione pubblica. Le bombe per i berlusconiani arrivano sotto forma di missili o attentati “libici”, e più in generake “islamici”.
La Francia però di piccioni con la fava dell’intervento militare ne prende più d’uno. Tre, per l’esattezza. Primo piccione: lanciandosi in avanti prima di tutti all’assalto della Libia Sarkozy favorisce la sua Total, già favorita con la tragedia del Biafra. Secondo piccione: la Francia la mette in quel posto alla nostra Eni, che dalla Libia prende il 26% del nostro fabbisogno petrolifero. Terzo piccione, che tutti negherebbero: acuendo le difficoltà economiche dell’Italia – e anche quelle politiche tramite il diluvio di nuovi arrivi di disperati, che spingerà la Lega fino magari a un qualche punto di rottura – la Francia e la Germania possono sperare più concretamente di cacciarci dalla Comunità Europea, almeno dalla moneta unica, perché siamo un peso economico e una mina politica vagante data la incapacità di fare le riforme necessarie e la capacità dei poteri parassiti di restare al comando fottendosene del debito pubblico.
Berlusconi tempo fa per fare un piacere a Israele e agli Usa e a chissà quali altri suoi amici, ha fatto interrompere ogni rapporto con l’Iran, che non solo ci fornisce petrolio non meno della Libia, ma ci ha anche dato belle concessioni petrolifere. Ora però grazie al marito di Carla Bruni rischiamo di trovarci non solo senza il petrolio iraniano, ma anche senza quello libico: in totale, rischia di sparire oltre il 50% dei nostri rifornimenti petroliferi! In altre parole, una possibile tragedia. Oltre al pericolo di disastro militare o terroristico anche in casa nostra.
“Chi pensa che la guerra è bella e che valga più della pace, è storpio di mente”: lo ha detto Cartesio, francese e fondatore del pensiero moderno, scientifico. Evidentemente Sarkozy pur essendo francese non ha letto Cartesio. Non lo hanno letto neppure tutti i laudatori interessati che intonano il solito coro della “guerra giusta”. Con la loro logica di fatto da guerra santa danno ragione a chi per esempio volesse la guerra a Israele o invadere la cosiddetta Padania per dar man forte alle Camicie Verdi desiderose di secessione dall’Italia. Ognuno infatti di ciò che è giusto ha un suo concetto, una sua visione. Ciò che è giusto per noi può essere ingiusto per altri, e viceversa. Ovviamente.
A parte il francese Cartesio, il nordafricano Annibale quando incontrò Scipione prima dello scontro finale gli fece notare che “le guerre si sa sempre come cominciano, ma mai come finiscono”. Verità dimostrata su vasta scala anche dalla prima e seconda guerra mondiale, più quelle venute dopo fino all’invasione dell’Afganistan e dell’Iraq. Che bisogno c’è di una ulteriore dimostrazione in Libia?
22 marzo 2011 | 01:23
DSSA - DIPARTIMENTO STUDI STRATEGICI ANTITERRORISMO Libia. La guerra di Sarkozy: una storia di petrolio.....IL VERO OBIETTIVO??? L'ITALIA
Libia. La guerra di Sarkozy: una storia di petrolio
Un po’ di memoria e qualche riflessione in più non guastano.
Prima di lanciare i suoi bombardieri il presidente francese Sarkozy, già disposto ad agire anche da solo, senza mandato Onu o Nato, ha voluto annunciare al mondo: “La Francia si assume le proprie responsabilità di fronte alla Storia”. La Storia però non è smemorata.
La Francia di fronte alla Storia ha già la responsabilità dell’invasione napoleonica dell’Egitto e del sanguinoso sfruttamento coloniale non solo dell’Algeria vicina di casa della Libia. E se vogliamo allungare la lista, dobbiamo metterci la Tunisia, altri pezzi d’Africa, l’Indocina, perfino la Polinesia dove ogni tanto la gente si ribella e dà fuoco a tutto: è successo ancora poco tempo fa.
In tempi più recenti, la Francia di fronte alla Storia ha la grave responsabilità della tragedia del Biafra, la cui secessione dalla Nigeria a fine anni ’60 fu foraggiata da Parigi per poter mettere le mani sul petrolio di quelle terre, come il delta del Niger insegna ancora oggi. Prima della lunga guerra civile per il Biafra, con il solito per noi irrilevante contorno di qualche milione di morti , la Nigeria era un Paese in via di forte sviluppo grazie al suo petrolio. Dopo la guerra per il Biafra la Nigeria è diventata terra di emigrazione di donne venute a migliaia anche in Italia per vendere sesso a basso costo.
Visto che Sarkozy evoca la Storia è bene essere precisi, completi, ed evitare di barare. Duole dovere sospettare che il presidente francese abbia fretta di far fuori Gheddafy per evitare che questi renda di pubblico dominio, come un suo figlio ha imprudentemente minacciato di fare, i documenti comprovanti che per la sua scalata alla presidenza della Francia ha accettato finanziamenti sottobanco proprio dai libici.
Berlusconi fa la guerra contro i magistrati a base di parole e leggi su misura, ma finora non ha ammazzato nessuno né invaso terre altrui, e dove ha inviato soldati, Iraq e Afganistan, lo ha fatto solo come appoggio di serie B e comunque trascurabile. Benché probabilmente ricattabile, anche da Gheddafi si presume, per via del bunga bunga e dintorni, nonché per i traffici petroliferi con la Russia e la stessa Libia, Berlusconi almeno fino ad ora non s’è ancora sognato di scatenare una guerra vera, con bombardamenti e morti ammazzati. E nonostante l’entusiasmo non solo di Massimo D’Alema, il disco verde dell’Osservatore Romano e i primi applausi del ministro degli Esteri Franco Frattini, il governo Berlusconi sta prendendo velocemente e bene le distanze dallo strafare francese e angloamericano contro la Libia.
Detto questo, dalla brutta faccenda libica può trarre vantaggio anche il nostro capo del Governo, che con una guerra in atto scatenata da altri Stati europei può cercare di schivare meglio i processi e indicare i magistrati addirittura come nemici della Patria. Grazie al precipitare della crisi libica, per rintuzzare certi pericoli non c’è nessun bisogno di altre magari più pericolose e dannose forme di distrazione dell’opinione pubblica. Le bombe per i berlusconiani arrivano sotto forma di missili o attentati “libici”, e più in generake “islamici”.
La Francia però di piccioni con la fava dell’intervento militare ne prende più d’uno. Tre, per l’esattezza. Primo piccione: lanciandosi in avanti prima di tutti all’assalto della Libia Sarkozy favorisce la sua Total, già favorita con la tragedia del Biafra. Secondo piccione: la Francia la mette in quel posto alla nostra Eni, che dalla Libia prende il 26% del nostro fabbisogno petrolifero. Terzo piccione, che tutti negherebbero: acuendo le difficoltà economiche dell’Italia – e anche quelle politiche tramite il diluvio di nuovi arrivi di disperati, che spingerà la Lega fino magari a un qualche punto di rottura – la Francia e la Germania possono sperare più concretamente di cacciarci dalla Comunità Europea, almeno dalla moneta unica, perché siamo un peso economico e una mina politica vagante data la incapacità di fare le riforme necessarie e la capacità dei poteri parassiti di restare al comando fottendosene del debito pubblico.
Berlusconi tempo fa per fare un piacere a Israele e agli Usa e a chissà quali altri suoi amici, ha fatto interrompere ogni rapporto con l’Iran, che non solo ci fornisce petrolio non meno della Libia, ma ci ha anche dato belle concessioni petrolifere. Ora però grazie al marito di Carla Bruni rischiamo di trovarci non solo senza il petrolio iraniano, ma anche senza quello libico: in totale, rischia di sparire oltre il 50% dei nostri rifornimenti petroliferi! In altre parole, una possibile tragedia. Oltre al pericolo di disastro militare o terroristico anche in casa nostra.
“Chi pensa che la guerra è bella e che valga più della pace, è storpio di mente”: lo ha detto Cartesio, francese e fondatore del pensiero moderno, scientifico. Evidentemente Sarkozy pur essendo francese non ha letto Cartesio. Non lo hanno letto neppure tutti i laudatori interessati che intonano il solito coro della “guerra giusta”. Con la loro logica di fatto da guerra santa danno ragione a chi per esempio volesse la guerra a Israele o invadere la cosiddetta Padania per dar man forte alle Camicie Verdi desiderose di secessione dall’Italia. Ognuno infatti di ciò che è giusto ha un suo concetto, una sua visione. Ciò che è giusto per noi può essere ingiusto per altri, e viceversa. Ovviamente.
A parte il francese Cartesio, il nordafricano Annibale quando incontrò Scipione prima dello scontro finale gli fece notare che “le guerre si sa sempre come cominciano, ma mai come finiscono”. Verità dimostrata su vasta scala anche dalla prima e seconda guerra mondiale, più quelle venute dopo fino all’invasione dell’Afganistan e dell’Iraq. Che bisogno c’è di una ulteriore dimostrazione in Libia?
22 marzo 2011 | 01:23
venerdì 25 marzo 2011
Il BDSM, lo slave Sarkozy. la bottom Carlà, il Master (sadico) Bernard – Henry Levy ecco i veri retroscena dell’attacco Francese alla Libia
Il BDSM, lo slave Sarkozy. la bottom Carlà, il Master (sadico) Bernard – Henry Levy ecco i veri retroscena dell’attacco Francese alla Libia
Ottobre 2010,hanno inizio le manovre in Libia del Presidente francese Nicolas Sarkozy praticante della dsiciplina BDSM, slave conclamato del sadomasochista Bernard -Henry Levy. presentatogli da Carlà , da sempre succube di tale maniaco personaggio!!!!!
E’ una storia di 007, sadomaso, ricatti ,soldi ed altro…molto altro….
che porta alle bombe su Tripoli sganciate dagli aerei di Parigi su Muammar Gheddafi e il suo tesoro che galleggia sul petrolio.
I fedelissimi del Rais incontrano i servizi segreti francesi e si accordano segretamente.
Così incominciano i preparativi del complotto tra il deserto e gli uomini dei servizi d’oltralpe per creare caos, per organizzare i ribelli e portarli a reagire contro il Colonnello, di riflesso contro L’Italia partner privilegiato molto invidiato da Nicolas….
Tutto parte , secondo le info avute in via CONFIDENTIAL ,da un uomo molto vicino al Colonnello, che si sarebbe consegnato agli 007 francesi per pianificare l’imboscata per far partire la macchina da guerra a Bengasi.
L’uomo si chiama MESMARI Nouri che il 20 ottobre 2010 arriva a Tunisi su un aereo della Lybian Airlines .
Lì, con elementi avuti in consegna dagli 007 francesi avrebbe preaparato la ribellione della Cirenaica, mentre tuinisino contro Ben Ali era già in agitazione.
Il giorno dopo vola a Parigi stranamente con tutta la famiglia per delle presunte cure mediche che di fatto non ci saranno. Su questi episodi ci sono delle Info della DGSE (SERVIZI SEGRETI FRANCESI) .
dopo circa venti giorni agenti di Sarkozy lo incontrano presso L’Hotel Concorde Lafayette per una riunione segretissima.
Poi arriva improvvisamente una delegazione commerciale francese che parte alla volta di Bengasi: è li che gli 007 francesi della DGSE incontrano un Colonnello dell’aeronautica libica indicato da MESMARI , Abdallah Gehani.
Il 28 novembre 2010, quando tutte le cospirazioni segrete sembrerebbero in fase di conclusioneil Colonnello Gheddafi intercetta il tutto tramite la sua Sicurezza Presidenziale , e firma un ordine di cattura per il traditore MESMARI.
L’ordine tramite l’interpol arriva anche al DGSE francese che di fatto sono tenuti ad eseguirlo, infatto lo eseguono.
Il 2 dicembre 2010 , viene diramata una notizia : l’arresto di uno dei più stretti collaboratori di Gheddafi. Mesmari sarebbe ancora in stato di arresto in francia, ma il DGSE non lo consegna alla Libia, anzi accetano la sua richiesta di asilo politico.
A qul punto il Colonnello Intuisce la trappola e si infuria. prova a frae “”rientrare “” il traditore MESMARI ,infatti manda in MISSIONE in francia Abdallah Mansour capo della Tv libica (in realtà agente segreto del Colonnello) ma viene fermato dalle autorità francesi all’aereoporto di Parigi…..
Il 23 dicembre arrivano in francia Farj Charrant, Fathi Boukktris, e All Ounes Mansouri, i tre che poi saranno i promotori della rivolta di Bengasi guidando il popolo contro il Colonnello.
parteciapno ad un pranzo con MESMARI il traditore che rivela loro i segreti più scottanti del Colonnello.
A gennaio viene arrestato dal Servizio Libico SAAITI per avere creato una rete di social network in Cirenaica che inneggiava ai rivoltosi contro Ben ali.
Il resto è già successo :
le rivolte di bengasi, e le bombe su gheddafi sganciate proditoriamente su ordine di Sarkozy, con la francia in prima linea.
Quindi all’origine della rivolta di Bengasi abbiamo un complotto .
sin qui i fatti, ma il mistero ora si infittisce, ad oggi non è ancora chiaro chi siano i rivoltosi (si accenna ad elementi nord africani in forza alla LEGION ETRANGER!!!) , chi siano cioè quelle persone che subito dopo l’eplosione delle proteste a Bengasi, hanno tirato fuori le armi e preso possesso della città.
Tutto il mondo si interrogasul’identità di queste persone, su chi e come so o stati armati, una risposta univoca non era ancora stata data, NOI oggi la diamo sono FRANCESI……..
La ricostruzione ufficiosa vuole che Sarkozy sia stato convinto SOTTO RICATTO ,per via delle sue abitudini sadomaso….a scendere in campo a fianco dei ribelli dal filosofo SADOMASO!! bernard – Henry Levy, pesantemente collegato agli industriali degli armamenti francesi.
Che i francesi da subito abbiano preso le parti della protesat e abbiano dato vita ad un attivismo sospetto è un dato di fatto sul quale e difficile glissare . Ad oggi non si sapeva perchè, da oggi si.
E’ una storia di 007, sadomaso, ricatti ,soldi ed altro…molto altro….
che porta alle bombe su Tripoli sganciate dagli aerei di Parigi su Muammar Gheddafi e il suo tesoro che galleggia sul petrolio.
I fedelissimi del Rais incontrano i servizi segreti francesi e si accordano segretamente.
Così incominciano i preparativi del complotto tra il deserto e gli uomini dei servizi d’oltralpe per creare caos, per organizzare i ribelli e portarli a reagire contro il Colonnello, di riflesso contro L’Italia partner privilegiato molto invidiato da Nicolas….
Tutto parte , secondo le info avute in via CONFIDENTIAL ,da un uomo molto vicino al Colonnello, che si sarebbe consegnato agli 007 francesi per pianificare l’imboscata per far partire la macchina da guerra a Bengasi.
L’uomo si chiama MESMARI Nouri che il 20 ottobre 2010 arriva a Tunisi su un aereo della Lybian Airlines .
Lì, con elementi avuti in consegna dagli 007 francesi avrebbe preaparato la ribellione della Cirenaica, mentre tuinisino contro Ben Ali era già in agitazione.
Il giorno dopo vola a Parigi stranamente con tutta la famiglia per delle presunte cure mediche che di fatto non ci saranno. Su questi episodi ci sono delle Info della DGSE (SERVIZI SEGRETI FRANCESI) .
dopo circa venti giorni agenti di Sarkozy lo incontrano presso L’Hotel Concorde Lafayette per una riunione segretissima.
Poi arriva improvvisamente una delegazione commerciale francese che parte alla volta di Bengasi: è li che gli 007 francesi della DGSE incontrano un Colonnello dell’aeronautica libica indicato da MESMARI , Abdallah Gehani.
Il 28 novembre 2010, quando tutte le cospirazioni segrete sembrerebbero in fase di conclusioneil Colonnello Gheddafi intercetta il tutto tramite la sua Sicurezza Presidenziale , e firma un ordine di cattura per il traditore MESMARI.
L’ordine tramite l’interpol arriva anche al DGSE francese che di fatto sono tenuti ad eseguirlo, infatto lo eseguono.
Il 2 dicembre 2010 , viene diramata una notizia : l’arresto di uno dei più stretti collaboratori di Gheddafi. Mesmari sarebbe ancora in stato di arresto in francia, ma il DGSE non lo consegna alla Libia, anzi accetano la sua richiesta di asilo politico.
A qul punto il Colonnello Intuisce la trappola e si infuria. prova a frae “”rientrare “” il traditore MESMARI ,infatti manda in MISSIONE in francia Abdallah Mansour capo della Tv libica (in realtà agente segreto del Colonnello) ma viene fermato dalle autorità francesi all’aereoporto di Parigi…..
Il 23 dicembre arrivano in francia Farj Charrant, Fathi Boukktris, e All Ounes Mansouri, i tre che poi saranno i promotori della rivolta di Bengasi guidando il popolo contro il Colonnello.
parteciapno ad un pranzo con MESMARI il traditore che rivela loro i segreti più scottanti del Colonnello.
A gennaio viene arrestato dal Servizio Libico SAAITI per avere creato una rete di social network in Cirenaica che inneggiava ai rivoltosi contro Ben ali.
Il resto è già successo :
le rivolte di bengasi, e le bombe su gheddafi sganciate proditoriamente su ordine di Sarkozy, con la francia in prima linea.
Quindi all’origine della rivolta di Bengasi abbiamo un complotto .
sin qui i fatti, ma il mistero ora si infittisce, ad oggi non è ancora chiaro chi siano i rivoltosi (si accenna ad elementi nord africani in forza alla LEGION ETRANGER!!!) , chi siano cioè quelle persone che subito dopo l’eplosione delle proteste a Bengasi, hanno tirato fuori le armi e preso possesso della città.
Tutto il mondo si interrogasul’identità di queste persone, su chi e come so o stati armati, una risposta univoca non era ancora stata data, NOI oggi la diamo sono FRANCESI……..
La ricostruzione ufficiosa vuole che Sarkozy sia stato convinto SOTTO RICATTO ,per via delle sue abitudini sadomaso….a scendere in campo a fianco dei ribelli dal filosofo SADOMASO!! bernard – Henry Levy, pesantemente collegato agli industriali degli armamenti francesi.
Che i francesi da subito abbiano preso le parti della protesat e abbiano dato vita ad un attivismo sospetto è un dato di fatto sul quale e difficile glissare . Ad oggi non si sapeva perchè, da oggi si.
DSSA TUTTI ASSOLTI – Comunicato stampa. Milano: un Servizio di Intelligence straniero (FRANCESE) Ideò l’operazione contro il D.S.S.A. diretto da Gaetano Saya.
Lo sostiene l’attuale Direttore Generale del Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo (Gaetano Saya), che in una nota afferma:
Ringraziamo la magistratura Milanese, in particolare il G.U.P. Dr. GHINETTI Andrea, per aver restituito la dignità al nostro Ente e a tutti i suoi appartenenti (che per anni hanno subito accuse ingiuste e gravi calunnie solo per aver fatto parte di un centro studi di approfondimento sul fenomeno del terrorismo islamico). Sento l’esigenza, per dovere di cronaca, di accusare un ben preciso Servizio di Intelligence straniero di aver pilotato le calunnie rivolte al D.S.S.A. I recenti accadimenti in Libia e le pretese di leadership sulle operazioni di guerra contro Gheddafi di questo paese Estero “LA FRANCIA”, confermano il totale disprezzo della nostra politica estera da parte di uno Stato che si dice nostro alleato. Gli accreditamenti del tutto leciti che avevamo creato con la rete dell’ intelligence mondiale (al solo fine di analisi), mal erano stati mal digeriti da questo paese della comunita’ europea.
Due sono state le condizioni che ci hanno messo nel mirino dei Servizi Segreti Francesi, la prima condizione era legata alla cattura del latitante Cesare Battisti che stavamo per prelevare in Corsica e consegnare alle autorita’ Italiane, la seconda condizione è che avevamo identificato in questo paese la regia occulta del caso abu Omar, regia che aveva la finalita’ di smantellare la credibilita’ dell’intelligence Italiano nei confronti della Cia (Central Intelligence Agency). In realtà si voleva punire l’Italia per aver supportato la guerra in Iraq, cosa non gradita (all’epoca) nè alla Russia nè alla Francia. Il G.U.P. Andrea Ghinetti ha dichiarato il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” nell’inchiesta sul D.S.S.A. – Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo, la cosiddetta “Polizia parallela”, che aveva tra i suoi affiliati anche diversi appartenenti alle forze di Polizia. Tutti prosciolti quindi i 21 imputati per l’art .416; associazione a delinquere finalizzata a usurpazione in materia di prevenzione e repressione dei reati e dei Servizi di Sicurezza e Usurpazioni di Funzioni Pubbliche.
Rimane solo uno stralcio per alcuni (Agenti e/o Ufficiali di Polizia Giudiziaria), che a vario titolo restano per il momento accusati di rivelazione di segreti di ufficio e illecito uso di dati riservati -SDI- (anche se gli stessi ribadiscono la loro estraneità, comunque la liceità di quanto fatto all’epoca), in violazione dell’art 12 legge 121 del 1981. (reato, che anche se fosse stato realmente commesso all’epoca, oggi risulterebbe caduto in prescrizione).
martedì 22 marzo 2011
D.S.S.A. NON LUOGO A PROCEDERE
TRIBUNALE DI MILANO SEZIONE PENALE
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE UDIENZE PRELIMINARI
22 marzo 2011 -
D.S.S.A - Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo. il G.U.P. decide:
NON LUOGO A PROCEDERE - IL FATTO NON SUSSISTE TUTTI ASSOLTI
Gaetano Saya DA OGGI LEGITTIMO DIRETTORE GENERALE -
Comandante Generale del Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo D.S.S.A.
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE UDIENZE PRELIMINARI
22 marzo 2011 -
D.S.S.A - Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo. il G.U.P. decide:
NON LUOGO A PROCEDERE - IL FATTO NON SUSSISTE TUTTI ASSOLTI
Gaetano Saya DA OGGI LEGITTIMO DIRETTORE GENERALE -
Comandante Generale del Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo D.S.S.A.
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